29 Aprile 2024
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Una medaglia d’argento ai fratelli Belfatto per l’atto di coraggio avuto il 14 novembre 1943

80 anni fa, con l’esplosione della polveriera tedesca, ci fu la più gande sciagura avvenuta a Casoli durante la seconda guerra mondiale. Tra distruzione e morti, alcuni riuscirono a salvarsi ed altri furono salvati grazie al grande atto di coraggio dei fratelli Angelo e Pietro Belfatto.

In questa foto da sinistra: Pietro Belfatto, Sindaco Francesco Ricci e Angelo Belfatto

Dell’incidente accaduto il 14 novembre del 1943, ce ne siamo già occupati due anni fa, pubblicando il racconto dell’Ing. Giberto Di Florio, che da piccolo ne fu direttamente coinvolto, in quanto il deposito di mine dei tedeschi, fu allestito al piano terra del fabbricato di recente costruzione del padre Antonio Di Florio. Una raccolta di altre testimonianze scritte, la troviamo anche nel secondo volume di “Storia di Casoli” pubblicato nel 2014, quello dedicato al Novecento, curato da Vincenzo Rossetti, dove alla pagina 179 troviamo anche alcune righe dedicate ai fratelli Belfatto, che quel giorno prestarono aiuto rimanendo entrambi feriti. Ai due fratelli, Pietro ed Angelo, per questo atto eroico, fu conferita una Medaglia d’argento a Valor Civile. Negli ultimi tre decenni, oltre alle testimonianze orali e al paragrafo riportato da Rossetti nel libro citato, si trovano anche altri scritti di Antonello Masciantonio, tra cui l’articolo del 19-11-1994 dal titolo “Casoli ricorda l’esplosione di casa Di Florio“.

Con questo articolo, vogliamo approfondire la storia dell’atto eroico di 80 anni fa. Perchè farlo proprio oggi 18 dicembre? Il motivo lo saprete continuando a leggere.

Quel tragico giorno del 14 novembre del 1943, raccontato dall’Ing. Gilberto Di Florio nell’articolo del 14 novembre 2021, dopo l’esplosione ci fu la distruzione totale di casa di Di Florio e del fabbricato adiacente e il parziale crollo della casa di fronte dei Serraiocco. Il vicino palazzo scolastico, finito di costruire neglianni 30, subì solo la rottura dei vetri delle finestre. Altri edifici subirono danni al tetto, per il materiale che vi cadde sopra. Tra i civili ci furono 5 o 6 vittime, una decina di morti tra i soldati tedeschi e tra i civili sfuggiti alla morte per miracolo, ci furono anche due donne e dei bambini salvati dai fratelli Pietro ed Angelo Belfatto, che abitavano a pochi metri dalla polveriera, lì dove oggi c’è la filiale della BPER Banca.

I due fratelli, un po’ prima della gande esplosione, sentirono delle urla provenire dalla casa di fronte, erano voci di donne e bambini, si precipitarono nell’edificio sprezzanti del pericolo per l’imminente esplosione, riuscendo così a metterli in salvo attraverso una finestra. Loro però non fecero in tempo a fuggire e rimasero sotto le macerie. A salvarli andarono subito dopo, gli altri due fratelli, Vincenzo ed Armando. Erano entrambi feriti, ma Angelo in modo molto grave. “Ricoverarono mio padre all’ospedale di Chieti dove gli fu amputato l’avambraccio. Purtroppo, non abbiamo mai saputo i nomi delle persone salvate” ci ha detto Tiziana Belfatto, la figlia di Angelo, mentre con orgoglio ci mostrava la Medaglia d’argento a Valor Civile che il padre ricevette dal sindaco Avv. Francesco Ricci nel 1947 e l’attestato di pubblica benemerenza, conferito dal Ministro dell’Interno Spataro nel 1949.

Questo gande gesto di coraggio, infatti, fu degno di pubblico onore e nell’ottobre del 1947, mentre il paese era in festa per la Santa Patrona Reparata, il sindaco Avv. Francesco Ricci, dopo un forbito discorso tenuto in Piazza del Popolo gremita di gente e al suono della banda musicale, conferì una Medaglia d’argento a Volor Civile a ciascuno dei fratelli Belfatto, con la seguente motivazione letta al pubblico che, con fervore, applaudì:

Sviluppatosi un incendio in un camion carico di esplosivi e di carburante, fermo dinanzi ad una casa nella quale erano depositati altri esplosivi, mentre veniva dato l’allarme e gli abitanti si allontanavano, sprezzanti del grave pericolo, penetravano nell’edificio e attraverso una finestra, ponevano in salvo due donne e bambini. Mentre attendevano all’opera ardimentosa, in seguito allo scoppio degli esplosivi che provocava il crollo del fabbricato, rimanevano sepolti fra le macerie, dalle quali venivano estratti gravissimamente feriti.”

Sull’evento, il giornale del popolo IL MOMENTO” (anno III n. 313), il 16 novembre del 1947, pubblicò un articolo dal titolo “Rievocazione a Casoli di tristi giornate” riportando anche il testo della motivazione dell’onorificenza letta in pubblico dal Sindaco Francesco Ricci. Le stesse parole vennero scritte sull’attestato di pubblica benemerenza, conferito in seguito dal Ministro dell’Interno Spataro, esattamente 74 anni fa, cioè il 18 dicembre 1949 che di seguito pubblichiamo

Le foto che seguono, riguardano il momento del conferimento della Medaglia al Valor Civile ai fratelli Pietro e Angelo Belfatto, avvenuto in Piazza del Popolo durante le Feste di Santa Reparata del 1947, molto probabilmente il 7 ottobre (e non il 2 come riportato erroneamente nell’articolo del giornale del popolo “Il Momento”).

INTEGRAZIONE A QUESTO ARTICOLO DEL 24 DICEMBRE 2023

Riceviamo dal Prof. Antonello Masciantonio, un articolo pubblicato su “IL MESSAGGERO/ABRUZZO” il 24 novembre 1984

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