19 Aprile 2024
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Il pranzo di Natale della baronessa Ricci, figlia di F. P. Michetti

Mario Soldati, nella trasmissione Rai che andò in onda il 17 Dicembre del 1958, nella città di Roma va alla ricerca dei cibi genuini e alla scoperta delle tradizioni culinarie del pranzo di Natale

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Cliccando sull’immagine qui sopra, è possibile accedere al documentario integrale sul portale della Rai, dove si vede, all’inizio, Mario Soldati che incontra Padre Mariano. In seguito intervista Cesare Zavattini, Angelo Gatto, la baronessa Ricci (Aurelia Michetti),  il Generale Lorenzo De Grandi e Mario di una trattoria toscana. Ognuno di loro racconta i piatti tipici natalizi della propria regione. Ma ad infervorare Mario Soldati,  sono stati i “crustoli” (le crustele) della cucina tradizionale abruzzese, preparati dalla figlia del fotografo e pittore Francesco Paolo Michetti nonché moglie del barone Ricci di Casoli.

ECCO LE TAPPE DEL VIAGGIO DI MARIO SOLDATI PER LA RICERCA DEI PRANZI DI NATALE TRADIZIONALI DA NORD A SUD DELLA PENISOLA:

1) In casa di Cesare Zavattini di Luzzara (Reggio Emilia) il pranzo di  Natale è di magro:
Il pranzo illustrato è a base di tortelli alla zucca mantovana, cefalo fritto pescato nel Po, Lambrusco secco e il dolce vecchissimo la “spongata” fatto come il panforte.

2) Angelo Gatto di Pachino (Siracusa) che vive a Roma da 45 anni, fa il calzolaio, ma è anche un gastronomo. Ad Ostia presso la casa di sua cognata illustra la cena della notte di Natale facendo l’impanata. .

3) Il Generale Lorenzo De Grandi, piemontese ed ex alpino, mostra un pranzo a base di agnolotti e cappone.

4) Al minuto 28:20, il pezzo forte: la baronessa Aurelia Ricci figlia di Francesco Paolo Michetti, nonché Mestolo d’Oro della cucina Italiana specializzata nella cucina abruzzese, presenta un menu della vigilia di Natale tutto di magro. E’ un  menù così lungo che il conduttore della trasmissione si siede comodamente a leggere la lista che si era annotata su un foglietto:
Crustoli, spaghettini con alici, broccoletti in padella, lumache, baccalà al pomodoro, fagioli bianchi all’olio, capitone allo spiedo con foglie di alloro, insalata verde, fichi secchi, noci, castagne arroste, fritti di ceci, torrone, frutta e caffè.”
Finito di leggere la lista, Soldati si fa spiegare come si fanno i “crustoli” e, dopo averli assaggiati  commenta: “E’ un sapore patriarcale, genuino, leggerissimo, un soffio! Davvero un cibo da vigilia natalizia, un cibo quasi spirituale

5) Infine il viaggio finisce a casa di Mario che gestisce una trattoria toscana.
Soldati legge un menu di grasso, che andrebbe consumato dopo la mezzanotte: crostini con fegatini di pollo, salsicce al crostone (cioè con una fetta di pane della balia abbrustolito, con sopra una passata di aglio, olio e salsiccia ben spalmata); poi passa ai capponi arrostiti.

Di seguito un estratto del documentario, che riguarda unicamente la parte del pranzo della vigilia di Natale di donna Aurelia Michetti

Sul n. 3 della serieLE FINESTRE DELLA MEMORIA” (curato da Vincenzo Rossetti e distribuito da “Casoli Comunità“), dal titolo “I BARONI RICCI DI CASOLI – Dal Feudalesimo alla Repubblica“, alla pagina 96, troviamo un paragrafo dedicato a donna Aurelia e a questo servizio del 1958.  “Il nipote Carlo Ricci – scrive Vincenzo Rossetti sul quaderno dedicato ai baroni Ricci – la ricorda come donna umile, semplice e riservata che con passione coltivava direttamente l’orto nel convento di Francavilla al Mare

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